Reportage o Posa per il matrimonio?
Molto spesso capita che in studio vengono coppie che mi chiedono il Reportage come stile fotografico, ho capito che molti non sanno cosa è il reportage, per molti è solo un termine alla moda e quando spiego di cosa si tratta, automaticamente mi dicono: No non intendevamo questo!
Gli sposi informati sono sposi contenti del lavoro svolto, perchè non ci saranno incomprensioni.
Beh, prima di decidere devi sapere cosa è il reportage.
Il reportage è un genere fotografico con regole ben precise: è una documentazione fedele di fatti ben identificabili. La fotografia di reportage ha come scopo quello di raccontare una storia attraverso una galleria di immagini, viene usata spesso in ambito giornalistico, per documentare la vita delle persone in situazioni difficili e pericolose, dove il fotografo per ovvi motivi sta a distanza. Un matrimonio non è pericoloso (almeno di solito).
Da un pò di anni questo genere di fotografia è usata nei matrimoni, semplicemente perchè alcune persone non sono molto predisposte alla posa, non gli piace per niente. Ed ecco che per loro, un racconto stile “reportage” è la soluzione ideale per documentare il giorno del matrimonio.
In un matrimonio stile “reportage” dimenticati del fotografo!
Il giorno del matrimonio, se hai scelto di avere un servizio fotografico in stile reportage, per essere fedeli al modus operandi, il fotografo praticamente scompare, ora, non è che se ne va al bar o starà talmente lontano che non lo vedete, ma si muoverà e scatterà in modo discreto per tutta la giornata, senza interrompere o interferire con ciò che sta accadendo. Significa, a casa, niente foto con i parenti o amici in posa classica, ma solo foto se interagiscono o fanno qualcosa. Se il fotografo inizia a dirvi, mettiti qua, metti la mano così, tu mettiti lì… che reportage è?
Rispettando lo stile del reportage, il fotografo e tutta la squadra, si manterranno a distanza per tutta la giornata, che sia a casa degli sposi, in chiesa, o al ricevimento, tutto verrà fatto per lo più a distanza, ma non tanto distanza fisica, più una distanza mentale, questo perchè, non invadendo con le fotocamere la “situazione” che sta accadendo, quindi anche senza “dirigere” i movimenti delle persone, si evitano gli imbarazzi di essere “sotto mira”. Pensate a quando qualcuno sta per scattarvi una foto col cellulare, immediatamente parte la messa in posa automatica o la mano davanti l’obiettivo. Se invece si scatta a distanza voi non vi accorgete della foto e sarete spontanei.
Quindi Reportage e Posa per il matrimonio insieme? Si può fare
Beh, forse in realtà il 90% delle volte è un servizio misto “Reportage” e “Posa”. Se fosse 100% reportage, ti verrebbero a mancare una serie di foto che per tradizione devi avere, se fosse 100% posa non ci sarebbe spontaneità nell’intero servizio. Il matrimonio in sé non è Reportage e non é Posa, è un misto tra le due tecniche, solitamente distribuite in base ai momenti della giornata.
A casa, durante i preparativi si fa reportage, una volta vestiti si fanno delle foto in posa per esaltare la bellezza della sposa e del suo abito.
In chiesa è praticamente reportage, non si interrompe la funzione per fare due foto, si fa tutto al momento con quello che succede, a fine messa si fanno le foto in posa all’altare con testimoni e genitori.
In esterna; se fosse solo reportage, le esterne non dovrebbero esserci, ma si andrebbe direttamente al ricevimento, invece in praticamente il 90% dei matrimoni si va a fare delle belle foto in posa in location scelte.
In sala normalmente è reportage, durante i balli o qualsiasi altra cosa succede, ma può anche essere posa se la location del ricevimento è particolarmente bella.
Il giorno del Matrimonio | Consigli per gli sposi